L’era del video verticale

Nei primi anni 2000, realizzare un video verticale sarebbe risultata un’idea bizzarra. Basti pensare che il formato video per cinema e TV è sempre stato orizzontale e tutti noi, in un certo senso, abbiamo sempre avuto una percezione del mondo in orizzontale.

Oggi, invece, la verticalità dell’immagine è diventata un vero e proprio must.

Tutto ciò si deve alla crescita esponenziale dei social media e, soprattutto, dell’utilizzo degli smartphone, che hanno rivoluzionato il nostro modo di consumare contenuti. Tenendo il telefono in posizione verticale – infatti – scattiamo foto, leggiamo e-mail o cerchiamo informazioni.

Secondo gli ultimi dati di Statista sono quasi 5 miliardi le persone che utilizzano un telefono cellulare (circa il 66% della popolazione mondiale) e il 57,7% naviga su Internet proprio da mobile.

La verticalità, quindi, rappresenta sempre più un formato che, non solo agevola la fruizione dei contenuti, ma entusiasma gli utenti.

Il nostro moderno stile di vita, che ci vede sempre più connessi, informati e di corsa, favorisce infatti un orientamento verticale: più veloce, funzionale e adattabile ad uno schermo mobile.

Il video verticale consente dunque di massimizzare il coinvolgimento del pubblico di destinazione, favorendo l’interazione e la fruizione dei contenuti social dei brand.

Persino YouTube, il primo social video-oriented per eccellenza, ha ottimizzato il proprio lettore video e si è adattato al cambiamento di prospettiva, eliminando automaticamente le barre nere dal full screen. 

Video verticale, come si sono adattati i social

Già nel 2013 abbiamo assistito a un primo cambiamento in favore della verticalità: Snapchat, per esempio, è stato il primo social a introdurre i video verticali attraverso la creazione delle stories.

Nel 2016, anche Instagram ha preso ispirazione da Snapchat proprio riguardo le stories. Da quel momento in poi il fenomeno dei video verticali ha subito un’impennata e Instagram ha così raggiunto circa 8 milioni di utenti attivi solo nel territorio italiano. (fonte Statista)

Ad esempio Fedez e J-Ax, nel 2017, hanno realizzato il videoclip di “Sconosciuti da una vita”  interamente con le Instagram Stories, pubblicate tramite gli account sia dei due artisti sia dei fan.

Come gli artisti, anche i  brand hanno da subito percepito il grande potenziale dei contenuti verticali: si pensi al caso di Adidas che ha realizzato il primo spot pubblicitario in questo formato, seguita da Mercedes-Benz e Google.

 

Oltre a Instagram e Snapchat, un altro social che ha cavalcato l’onda dei video verticali è stato Musical.ly (acquisito – come sappiamo – da TikTok nel 2018), la piattaforma con contenuti musicali in lyp-sinc caricati da utenti giovanissimi.

Oggi, invece, oltre ai giovani rappresentanti della GenZ, un numero sempre più crescente di Millennial condivide ogni giorno video di qualsiasi tipo su TikTok.

Ed è proprio a TikTok che diversi brand stanno strizzando l’occhio. Lush, Vodafone, RedBull e molti altri stanno riscuotendo enorme successo sulla piattaforma cinese, attraverso campagne pubblicitarie con sfide, tutorial e video divertenti (naturalmente in formato verticale). 

Instagram Reel

L’era del video verticale ha abbracciato anche i Reel, ultima novità introdotta da Instagram per contrastare la crescente popolarità di TikTok.

Come i contenuti pubblicati su TikTok, i Reel sono dei video di breve durata a cui è possibile aggiungere musica, filtri ed effetti di realtà aumentata. I brand li utilizzano sempre di più all’interno della propria strategia di digital marketing poiché offrono maggiore visibilità, popolando la sezione “Esplora” di Instagram con più facilità rispetto ad altre tipologie di post.

Inoltre, attraverso questo genere di contenuti, le aziende hanno la possibilità di mostrarsi “più umane” migliorando così la relazione con la propria community.

Facebook Reel

I Reels sono ormai un formato impossibile da ignorare, anzi. Rappresentano il formato più importante per la crescita dell’engagement su Instagram negli ultimi tempi.

E chi non rimane di certo a guardare è Facebook. Il social network di Mark Zuckerberg ha, infatti, da poco annunciato l’arrivo dei Reel anche su Facebook.

Come gran parte di ciò che appare su Facebook, i Reel saranno raccomandati agli utenti in base ai propri interessi, a ciò che li coinvolge ed è molto popolare.

Secondo quanto riportato da TechCrunch, sarà possibile creare i Reel direttamente nel news feed e nei gruppi.

Per gli utenti sarà disponibile una serie di strumenti per la creazione dei Reels, come l’importazione o cattura dei video e la selezione della musica.

Sarà inoltre possibile condividere i Reel direttamente da Instagram a Facebook, come già accade per le Stories.

Perché la tua azienda dovrebbe investire in contenuti video

Il contenuto video (soprattutto quello verticale) è diventato l’asset creativo perfetto per raccontare qualcosa al proprio pubblico e coinvolgerlo. Questo avviene anche grazie al crescente utilizzo delle Stories su Instagram e dei video brevi su TikTok e delle live su Twitch.

Non dimenticare – però – che il content marketing si basa sempre sulla fiducia e sulla creazione di relazioni a lungo termine.

I video sui social media devono offrire alla tua fan-base quello di cui è alla ricerca, ovvero informazioni utili ed interessanti da reperire in breve tempo.

Riuscire a creare contenuti brevi ma coinvolgenti è, quindi, la sfida che oggi tutti i brand devono affrontare.

Per Wish – per esempio – abbiamo realizzato una strategia di Influencer Marketing su Instagram, TikTok e YouTube coinvolgendo 140 Micro Influencer e 2 Talent. Il loro compito è stato quello di creare contenuti in grado di raccontare l’esperienza dell’utente all’interno di Wish, informando sulle nuove modalità di acquisto (e-commerce Wish Express) e ritiro dei prodotti.

La campagna ha totalizzato quasi 6 milioni di total views, 1 milione di impression su Instagram e 602.4K di interazioni.

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