Crisi in Ucraina: i video TikTok documentano cosa sta accadendo

In questi giorni, la crisi in Ucraina è uno tra gli argomenti più discussi, soprattutto sui social media. In particolare, i cittadini stanno condividendo diversi video su TikTok che testimoniano cosa sta accadendo non solo nelle città ucraine ma anche all’interno dei piccoli villaggi bielorussi e delle città russe confinanti.

Attraverso i loro smartphone, infatti, gli utenti stanno pubblicando su TikTok filmati che vedono carri armati in marcia lungo le strade innevate, soldati che bloccano il traffico e decine di veicoli militari parcheggiati l’uno accanto all’altro.

@russian_energy

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Video che contribuiscono ai resoconti dei media e alle discussioni politiche, con l’obiettivo di offrire un’istantanea della crisi in Ucraina.

TikTok infatti sta diventando la principale piattaforma dove questa tipologia di contenuti si sta diffondendo rapidamente, consentendo agli utenti di documentarsi sulla situazione attuale e supportando anche analisti ed esperti ad analizzare i movimenti delle truppe.

I video TikTok e l’Open Source Intelligence

Come anticipato dal Washington Post, la diffusione degli smartphone e il crescente successo di TikTok stanno amplificando il concetto di “Open Source Intelligence”, ovvero l’analisi e la valutazione dei contenuti – come post, immagini e video derivanti da satelliti commerciali – messe in atto soprattutto dalle agenzie governative per monitorare gli sviluppi del potenziale conflitto.

Un metodo in grado di fornire dettagli aggiuntivi, proprio perché i contenuti sono prodotti direttamente dai cittadini.

Naturalmente, questo approccio può rappresentare un’arma a doppio taglio. Gli utenti che condividono video su TikTok dalla Russia e/o dall’Ucraina potrebbero finire per amplificare le informazioni false, se non venissero prima verificate.

Infatti, come suggerito da Sandra Joyce – vicepresidente esecutivo e capo dell’Intelligence globale presso la società di sicurezza Mandianti contenuti online che raccontano la situazione attuale, potrebbero essere facilmente manipolati – a causa dell’eccesso di informazioni – dall’intelligence russa, come già accaduto per l’abbattimento del volo 17 della Malaysia Airlines.

Fake news che potrebbero potenzialmente dare forma a narrazioni e resoconti mediatici non veritieri su ciò che sta accadendo sul campo.

Il conflitto visto dalla Gen Z

La crisi in Ucraina e le tensioni con la Russia sono diventate argomenti di conversazione tra i ragazzi della Generazione Z, sempre più sensibili e attenti alle vicende sociali e politiche del mondo d’oggi.

Secondo MediaScope – azienda internazionale specializzata in advertising e ricerche di mercato – TikTok raggiunge 40 milioni di ragazzi russi al mese e, sulla celebre piattaforma di video sharing, hashtag come #warukraine, #russiaukraine e #russiavsukraine hanno ottenuto negli ultimi giorni, fino a 25 milioni di visualizzazioni

TikToker molto noti come @novosileckij, hanno ottenuto quasi 1 milione di visualizzazioni per un video in cui spiegava perché la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina

Su tutti i social – inoltre – stanno spopolando meme e video divertenti su Vladimir Putin. In particolare, è ritornato protagonista il nomignolo “Vladdy Daddy”, apparso per la prima volta nel 2016 per prendere in giro l’atteggiamento sottomesso di Donald Trump nei confronti del presidente russo.

Da qualche settimana, infatti, gli utenti della Generazione Z stanno utilizzando contenuti ironici per chiedere al leader del Cremlino di evitare lo scoppio della terza guerra mondiale.

Vladdy Daddy starà monitorando le conversazioni online che lo riguardano? E, soprattutto, ascolterà le richieste delle giovani generazioni?

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