YOLO Economy: il coraggio di Millennial e Gen Z

Circa dieci anni fa, una canzone del rapper Drake recitava “You Only Live Once”.

Da allora, l’acronimo YOLO (“si vive una volta sola”) è diventato un motto utilizzato spesso e – oggi – rappresenta uno dei trend del momento per le giovani generazioni, che aspirano a un ideale di leggerezza e serenità personale.

Un nuovo stile di vita – infatti – sta coinvolgendo sempre di più i lavoratori Millennial e Gen Z, non solo a causa delle incertezze generate dalla pandemia, ma anche per il costante e precario equilibrio tra ufficio e vita privata.

Il fenomeno YOLO rappresenta proprio la filosofia di chi, stanco del suo lavoro, decide di rischiare e dedicarsi allo sviluppo di un progetto personale. 

In altre parole – appunto – occuparsi di ciò che appassiona di più, proprio perché “si vive una volta sola”.

I dati sulla YOLO Generation

In un recente articolo diventato poi virale, il New York Times ha spiegato come la YOLO Economy stia davvero reinventando la vita dei più giovani, soprattutto negli Stati Uniti.

La YOLO Generation – così ribattezzata dal celebre quotidiano americano – sta abbandonando i lavori stabili per iniziare nuove avventure e mettersi in gioco, alla ricerca di ciò che li rende davvero felici.

Infatti, considerando che il lavoro assorbe la maggior parte del tempo della propria giornata, per Millennial e Gen Z è diventato importante trascorrere questo tempo facendo qualcosa di soddisfacente ed appagante.

A supporto di questa tesi, arrivano anche i dati del World Trend Index 2021 – una ricerca condotta da Microsoft in collaborazione con LinkedIn – che hanno evidenziato come la YOLO Economy si stia affermando sempre più tra le nuove generazioni.

In particolare, su un campione di 30.000 lavoratori distribuiti in 31 Paesi, il 41% di loro ha deciso di cambiare lavoro nel 2021 e stravolgere la propria vita. Il 70% – inoltre – ha dichiarato di preferire un lavoro “ibrido” che garantisca flessibilità in termini di tempo e modalità di gestione e inserisce il benessere come priorità nella scelta di una nuova occupazione.

In Italia, lo scenario non sembra poi tanto diverso.

Il 68% degli italiani si sente sotto stress, il 33% – se avesse l’opportunità – cambierebbe subito il proprio lavoro (scegliendo tra i principali settori il digitale e la sanità) e 1 Gen Z su 2 sta già valutando di cambiare professione.

Da cosa ripartire?

Millennial e Gen Z si dimostrano – dunque – le generazioni più sensibili a voler trasformare in maniera radicale il mondo del lavoro, modificando le proprie priorità di vita e di carriera.

Il team di LinkedIn ha evidenziato come le transizioni di lavoro dei Millennial siano aumentate del 54% rispetto al 2020. Invece, quelle della Gen Z addirittura dell’80%.

Le aspettative dei dipendenti stanno cambiando e il punto di ripartenza delle aziende potrebbe essere quello di trasformare l’insoddisfazione in opportunità.

Le aziende – quindi – dovrebbero ripensare in primis ai propri modelli organizzativi, includendo benessere, formazione e digitalizzazione con l’obiettivo di attrarre i giovani lavoratori e guidare il loro avanzamento di carriera.

Il nuovo scenario

Lo scenario in cui viviamo è in continua evoluzione. Non si trasformano soltanto le aspettative dei consumatori, ma anche quelle dei professionisti, soprattutto di Millennial e Gen Z: sempre più informati, consapevoli e razionali nella scelta delle aziende in cui lavorare.

Comprendere le esigenze dei professionisti sul mercato del lavoro rappresenta – infatti – un elemento indispensabile per far crescere la propria azienda e renderla competitiva.

In CreationDose abbracciamo ogni sfida con mente aperta e collaborativa: siamo un team composto da Millennial e Gen Z, crediamo nel talento e nella creatività e affrontiamo con entusiasmo il cambiamento, che per noi rappresenta un’opportunità per superare nuove sfide e crescere insieme.

Hai voglia di stimolare il tuo talento e la tua creatività? Dai un’occhiata alle nostre posizioni aperte!

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