“Tutti adorano le storie.” – questa frase la conosciamo bene, ma qual è il legame tra storie e influencer marketing? Prima di rispondere, facciamo un piccolo passo indietro.
Ciò che conosciamo dell’influencer marketing è che si tratta di una strategia che fornisce un approccio fresco all’advertisement, dando un volto e una voce nuova alla comunicazione tra brand e utenti.
Nei primi approcci all’ambito, i brand possono però riscontrare dei problemi, tra cui spicca una selezione non adatta dei giusti influencer con relativa errata fruizione dei contenuti promozionali: vengono spesso infatti creati dei format che non generano coinvolgimento o invogliano all’acquisto, come riscontrato dai dati di ultime ricerche.
Ciò non attira l’attenzione degli utenti e crea una comunicazione sterile che non porta certamente a risultati soddisfacenti per le aziende.
Appare chiaro quindi che, più che parlare di semplice influencer marketing, è più opportuno parlare di brand storytelling per ottenere una strategia di comunicazione efficace.
Come si fa brand storytelling?
- Viene definito un protagonista in cui il pubblico possa immedesimarsi;
- Vengono inserite talvolta delle figure di supporto, di aiuto o in contrapposizione;
- Viene esplicitato un problema da risolvere o un bisogno da colmare;
- Viene previsto un lieto fine con un coinvolgimento emotivo.
Perché allora creare brand storytelling e non utilizzare semplicemente strategie di influencer marketing?
Perché aumenta la possibilità di creare engagement in quanto i clienti condividono le emozioni ed interagiscono con i Creator. Questo porta in maniera fluida a generare impression e conversioni.
Non dimentichiamoci che, nel generare engagement, i contenuti prodotti dai micro-influencers sono in grado di creare più coinvolgimento da parte degli utenti. Non stupisce quindi il fatto che i brand stanno destinando parte del loro budget verso campagne di influencer marketing con micro influencer. Qui i dati relativi a risultati di un campione campagne avviate nel 2020:
Micro-influencer, coinvolgimento, intrattenimento sono quindi le parole chiave di un modo più autentico di raccontare una storia: quello dei brand e dei loro prodotti.
La linea di comunicazione di TikTok
Quale piattaforma appare più adatta per questo tipo di comunicazione se non TikTok?
Con TikTok, l’experience è completamente nuova per gli influencer, perché il processo che porta alla promozione del prodotto è completamente diversa da altri canali.
Creare una storia che sia divertente, basata sulle proprie esigenze, sui propri bisogni e che prevede l’inserimento di un prodotto a fini commerciali è autentico: racconta un’esperienza realmente vissuta dai creator, narra di ciò che li circonda, utilizza un caso reale, argomenta senza annoiare.
Si tratta di un approccio che può rivoluzionare il rapporto del consumatore con il brand e dà un differente mindset alla fluidità nella comunicazione, fuori dagli standard dell’influencer marketing grazie ad alcuni elementi chiave:
- Intercettare un bisogno, un’abitudine o una scelta di gusto personale;
- Coinvolgere gli influencer ad utilizzare un prodotto/servizio utile a colmare quel bisogno;
- Se il prodotto o servizio modifica, se non la quotidianità, almeno alcuni aspetti della vita dell’influencer, allora il suo modo di raccontare il prodotto o servizio apparirà più narrativo, ma anche autentico, diventando un brand storyteller;
- Se il brand storyteller ha una qualità specifica, la brand purpose si materializza in maniera evidente creando comunicazioni esperienziali memorabili.
Le aziende, pertanto, hanno un potenziale enorme, perché sono in grado di intercettare le abitudini di un pubblico che potrebbe essere interessato ai loro prodotti e crearne un’esperienza di consumo tramite un creator in grado di raccontare la sua esperienza di consumo e non semplicemente sponsorizzare un prodotto. Questa è la principale differenza tra chi racconta e chi fa advertisement.
In particolare, far sì che la narrazione, in chiave ironica e autentica venga declinata su TikTok, appare necessario per le aziende che vogliono comunicare con la Generazione Z.
Ne abbiamo parlato in maniera più approfondita nella nostra guida.
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