Anonymous: il collettivo hacker in guerra contro Putin

La guerra tra Russia e Ucraina non si combatte solo nel mondo reale, ma anche in quello informatico.

Dopo l’invasione delle truppe russe – infatti – è sceso in campo anche Anonymous, il collettivo internazionale decentralizzato di attivisti e hacktivisti di cui tutti parlano.

Anonymous è molto noto per i suoi numerosi cyber attacchi contro agenzie governative (come quelle di Stati Uniti, Israele ed Uganda), Scientology, lo Stato Islamico dell’Iraq e diverse aziende, come MasterCard, Visa e PayPal. 

Il celebre gruppo di hacker, nato nel 2003, si definisce una comunità online decentralizzata che agisce anonimamente ed in modo coordinato. Il suo obiettivo? Lanciare iniziative di protesta e rivolta sociale in difesa della libertà di pensiero e d’espressione.

Inoltre, uno dei tratti distintivi che caratterizza gli “anons” – i membri del collettivo – è la maschera di Guy Fawkes, proprio come quella indossata dal protagonista del celebre film “V per Vendetta”.

Nel 2012, Anonymous è stato persino inserito dal Time tra le “100 persone più influenti al mondo”.

I grandi colpi della storia di Anonymous

I primi attacchi della storia di Anonymous sono stati sferrati contro la chiesa di Scientology, accusata di essere una vera e propria setta che plagiava i propri membri.

Ecco perché nel 2008, il collettivo ha lanciato un complesso programma di disturbo chiamato “Progetto Chanology”. L’obiettivo era spingere Scientology a rimuovere i propri contenuti dal web, attraverso scherzi telefonici, manifestazioni pacifiche e – naturalmente – attacchi DDoS (Distributed Denial of Service).

Nel 2010 – invece – Anonymous ha lanciato “Operation Payback”, per punire i gruppi pro-copyright che avevano preso provvedimenti contro la pirateria online.

L’operazione si è poi ampliata, coinvolgendo aziende e personaggi autorevoli che si erano schierati contro WikiLeaks e Julian Assange, il suo fondatore.

Quando MasterCard ha bloccato i pagamenti collegati a WikiLeaks, Anonymous ha deciso di paralizzare i siti web della società con i suoi tradizionali attacchi DDoS. La stessa sorte è capitata a Visa, PayPal ed al sito web del senatore Joe Lieberman, oppositore di Assange.

Nel 2020, il collettivo hacker si è anche schierato a sostegno del movimento Black Lives Matter.

Image Credit: IBTimes UK

In seguito alle proteste scoppiate negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd, Anonymous ha pubblicato un video di due minuti su Twitter, registrando un record di view e share.

Nel video, gli hacker hanno elencato decine di episodi in cui la polizia americana si sarebbe macchiata di crimini contro i cittadini, annunciando un’operazione volta a smascherare poliziotti e politici coinvolti.

#OpRussia, l’operazione contro Putin

Durante le ultime settimane, Anonymous è tornato alla carica, dichiarando una vera e propria cyber war a Vladimir Putin, attraverso un video-messaggio pubblicato sul suo account Twitter.

In risposta all’invasione dell’Ucraina, il gruppo hacker ha iniziato quindi la sua #OpRussia con cyber attacchi a siti istituzionali, TV e media russi.

Nello specifico, Anonymous ha mandato offline i siti del Cremlino, come quello del Ministero della Giustizia e dell’Energia, bloccando anche il sito bestchange.ru per impedire di convertire i rubli in criptovalute.

Tra le sue vittime rientrano anche i media e le televisioni di Stato russe, come Mosca 24 e Channel One, dove il gruppo hacker ha mandato in onda non solo immagini e video di ciò che sta accadendo in Ucraina, ma anche diverse canzoni popolari ucraine.

Anonymous ha hackerato persino il sito dell’agenzia spaziale Roscosmos e quello Gazprom, uno dei principali importatori di gas in Europa (e in Italia) controllato dal Cremlino.

Il gruppo hacker ha anche diffuso dei documenti riservati di proprietà delle forze armate russe.

Qualche settimana fa – infatti – sul profilo Twitter del collettivo sono state pubblicate alcune immagini che testimoniano il piano d’invasione dell’Ucraina approvato da Putin già il 18 gennaio 2022

Il documento sarebbe stato fornito ad Anonymous direttamente dal Ministero della Difesa ucraino, ottenuto dopo aver disarmato alcune truppe russe.

L’autenticità del documento è stata sostenuta anche da Michael Horowitz, analista della sicurezza presso il Beck Institute, società di consulenza geopolitica.

Gli SMS inviati alla popolazione russa

Negli ultimi giorni, però, la campagna #OpRussia si è concentrata sulla bolla di censura in cui sta vivendo la popolazione russa.

Il Cremlino, infatti, ha emanato una legge che definisce come reato criminale “diffondere false informazioni”, con condanne fino a 15 anni di carcere.

Molte testate di opposizione – dunque – sono state ridotte al silenzio. Persino la BBC, Bloomberg e la CNN hanno deciso di ritirare i propri giornalisti dalla Russia.

In risposta alla censura imposta da Putin, il collettivo ha lanciato 1920.in, un portale ad hoc che consente di inviare SMS ai numeri di telefono residenti in Russia per informare i cittadini su ciò che sta accadendo in Ucraina.

1920 non è un nome scelto a caso: questa data, infatti, indica l’anno a cavallo della Rivoluzione russa, proprio quella che auspica Anonymous.

Secondo quanto dichiarato dagli hacker, in soli 7 giorni sono stati inviati 7 milioni di messaggi di testo ai numeri russi generati dal sistema. Inclusi i messaggi WhatsApp.

Tra i messaggi inviati ai cittadini, negli ultimi giorni è apparso pure un video, condiviso anche sul profilo Twitter: “Rovesciate Putin, solo così potrete salvarvi”.

All’interno del video-messaggio, il collettivo ha incitato il popolo russo a ribellarsi al loro Presidente, informandoli sui crimini di guerra commessi in Ucraina.

Qual è l’obiettivo di Anonymous?

Come abbiamo appena visto, la cyber war scatenata da Anonymous nei confronti di Putin ha l’obiettivo di dimostrare la vulnerabilità del Cremlino. Ma non solo.

Come ha spiegato un membro del collettivo a The Indipendent, i cyber attacchi ed i messaggi rivolti alla popolazione russa, vogliono minare il controllo mediatico del Presidente e, soprattutto, fomentare il dissenso

Attraverso le proprie azioni, Anonymous vuole comunicare direttamente alla popolazione russa, rendendola partecipe dei terribili crimini commessi dal leader del Cremlino.

Le reazioni dei cittadini non si sono fatte attendere. Dall’inizio dell’invasione russa, circa 15.000 persone sono state arrestate mentre manifestavano in diverse città del Paese contro  la guerra in Ucraina.

Quale sarà la prossima mossa di Anonymous?

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